Spento ogni soffio vitale,
non c’è più conoscenza nel tuo corpo immobile,
non c’è più amore nelle tue mani fredde,
la gioia non è più nei tuoi occhi spenti.
D’un tratto,
non c’è più un futuro con te:
tutto quello che poteva essere
è già accaduto.
Il riflesso della tua vita fisica
è ancora nei miei occhi,
ma tu sei lontano,
irraggiungibile,
ed io galleggio senza più forze,
alla deriva in una notte nera e fredda.
Vorrei davvero credere che in questo momento una nuova luce illumini la tua nuova vita appena creata.
La telefonata di un'amica mi porta questa notizia, io sono lontano a Parigi, devo decidere se tornare in fretta per adempiere ai riti umani o restare e portare la ferita soltanto dentro di me.
mat
1 commento:
Ciao Mat,
il testo è molto profondo.
So cosa vuol dire perdere un amico, parlo di quelli veri, a me è successo, e con l'amica ho perso anche in escalation sua madre e suo padre, che non hanno retto (a distanza di poco tempo) il dolore per tale perdita. So come ci si sente, ma la vita va avanti per noi e per gli altri, forse possiamo pensare di impegnarci a vivere la perdita come una nostalgia, magari non definitiva. complimenti per il post.
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