La domanda è ovvia: tutti se la pongono prima o poi.
La risposta è più difficile e sicuramente ha sfumature diverse per ogni persona.
Il primo bivio:
Siamo nati casualmente, come il risultato di un evoluzione cieca e senza scopo oppure c'è un senso nella vita?
L'evoluzione cieca non mi soddisfa: non trova risonanza con i miei pensieri. Anche se questo non significa nulla (i miei pensieri potrebbero essere molto lontani dalla realtà), sento o forse voglio credere che un senso ci sia. (Altrimenti come si spiega la nascita dell'universo?)
Il secondo bivio:
Il senso della vita è limitato all'uomo o si deve estendere a tutti gli esseri viventi o meglio all'intero universo?
Io credo che l'uomo sia assolutamente inserito nell'universo e che non vi sia una discontinuità particolare tra l'uomo e gli altri esseri viventi e gli oggetti esistenti. E' chiaro che noi siamo diversi dai sassi, dalle piante e dagli animali, ma perchè la nostra vita deve avere un senso, mentre quella di un cavallo ad esempio no? In quel caso mi sentirei di affermare che il senso ce lo stiamo creando noi uomini ed è un'illusione della nostra mente. Quindi io credo che l'intero universo debba avere uno scopo, del quale noi siamo parte. Questa è un'affermazione forte perchè porta direttamente ad una delle varie religioni esistenti nel mondo.
Il terzo bivio:
Lo scopo della mia vita è uguale a quello degli altri esseri umani?
Qui la mia idea è più sfumata: ad un livello molto alto penso che lo scopo della vita sia lo stesso per tutti (può essere la salvezza, l'illuminazione, il progresso verso un mondo migliore, ...), ma da un punto di vista pratico, cioè nella scelta di quello che devo fare della mia vita per realizzarlo, sicuramente ognuno di noi deve percorrere una strada diversa ed unica (da qui deriva anche la profonda ed insuperabile solitudine di ogni persona).
Il viaggio alla ricerca del modo migliore di vivere la mia vita parte da queste convinzioni in parte razionali ed in parte di pancia.
C'è qualcuno che sta riflettendo su questi temi o sono pensieri inutili?
Nel frattempo la mia vita prosegue, sono ritornato al lavoro dopo le vacanze, con buoni propositi ed un sacco di cose da fare.
(Scritto dal treno, arrivando a Milano).
3 commenti:
ciao mat! non le ritengo affatto domande inutili, e come potrebbero esserlo? se nasciamo, per vivere, non è utile andare avanti senza sapere perchè, e senza sapere come farlo al meglio!
però, non sono cose che si insegnano a scuola, e in più direi che questo è un argomento tabù per molte persone, almeno fino a una certa età
peccato che se si aspetta troppo, poi, l'energia è meno viva e brillante, si, in questo si rischia di "fare tardi"
io ho cominciato a interrogarmi su questo che ero molto piccola, e ho avuto tanto dolore perchè sembrava non esserci risposta, e in più emarginazione...però, dopo tanti anni (quaranta li compirò a ottobre) posso raccontarti quello che ho trovato, che mi sembra più che una spiegazione, un modo
imparare cosa significa, profondamente, ascoltare
sperimentare l'esperienza dell'ascoltare il proprio cuore, dare sempre voce alla propria coscienza
questo porta ad approfondire la propria umanità, e la capacità di comprensione
le risposte cominciano ad arrivare, poi, ma non sono spiegabili, e ti assicuro che non mi sto celando...forse ognuno ha una sua particolare risposta sulla grande strada che ci accomuna
Ciao Marina. Anch'io ho cominciato a pormi queste domande fin da piccolo, ma fino a poco tempo fa mi accontentavo delle risposte "standard", fornite superficialmente dalla religione cattolica.
Oggi queste risposte non mi sembrano sufficienti e sono d'accordo con te che ognuno può trovare la propria strada soltando dentro di sè, quindi ascoltandosi e scoprendosi.
Grazie per il commento: il primo nel mio blog!
Dal punto di vista razionale avete ragione ma io non riesco a trovare una spinta emotiva non ce la faccio proprio ci ragiono tanto e trovo che vivere sia molto ragionevole ma lo trovo anche molto vanao come posso fare?
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