"C’è un’evoluzione ascendente nella natura che va dalla pietra alle piante, dalle piante all’animale, dall’animale all’uomo. Poiché l’uomo è, per il momento, l’ultimo stadio alla sommità dell’evoluzione ascendente, egli considera se stesso come lo stadio finale in questa ascensione e crede che non ci possa essere niente sulla terra di superiore a lui. In ciò è l’errore. Nella sua natura fisica è ancora quasi completamente un animale, un animale pensante e parlante, ma ancora un animale nelle sue abitudini e nei suoi istinti materiali. Indubbiamente
la natura non può essere soddisfatta con un tale imperfetto risultato; ella lavora per far emergere un essere che sarà per l’uomo ciò che l’uomo è per l’animale, un essere che rimarrà un uomo nella sua forma esterna e tuttavia la sua coscienza sarà molto superiore alla mente e alla sua schiavitù all’ignoranza."
(Sri Aurobindo)
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