lunedì, ottobre 23, 2006

Voglio essere come il cielo

All’inizio fu un piccolo pensiero: apparve per un attimo e subito scomparve.
Ero sulla cima di una montagna, il cielo era blu intenso sopra di me. Non c’era nemmeno una nuvola. Avevo 10 anni, ero felice e da qualche profondità dentro di me nacque questo pensiero: “Voglio essere come il cielo”.

Su un’altra cima, qualche anno dopo, il cielo era blu sopra il bianco del ghiacciaio. Sotto di me uno scivolo di ghiaccio ripidissimo e profondo scendeva fino al bosco, molti metri più in basso. Sopra di me qualche nuvola galleggiava nel vuoto cambiando continuamente forma. Io ero lassù, dove la terra finiva ed iniziava il cielo. Ero esaltato da una scalata molto difficile ed il pensiero ritornò, esattamente uguale alla volta precedente: “Voglio essere come il cielo”.

Un cielo grigio coperto di nuvole di pioggia sovrastava un mare cupo. Il vento forte spingeva le onde a frangersi rumorosamente contro gli scogli. Gocce di pioggia scendevano grosse profumando l’aria e nascondendo l’orizzonte. Ero triste e senza entusiasmo.
“Voglio essere come il cielo”. Ancora una volta questo pensiero mi penetrò profondamente.

A poco a poco, con il tempo capii.

Voglio essere come il cielo:
profondo, per poter arrivare a tutte le verità, anche quelle più lontane e nascoste,
trasparente per lasciar passare la luce del sole e delle stelle,
immobile per essere rifugio sicuro di chi ne avrà bisogno,
leggero, per non pesare sulle spalle di nessuno,
infinito, per poter scoprire sempre cose nuove dentro di me,
eternamente mutevole, per poter riflettere tutta la luce della vita,
vuoto per poter contenere e comprendere tutto.
E se qualche volta nuvole grigie mi avvolgeranno,
reali, ma immateriali,
voglio essere consapevole che sono destinate a dissolversi
mentre io ritornerò azzurro e trasparente.


… mi piacerebbe che qualcuno partisse da questi pensieri ed avesse voglia di approfondire queste immagini, magari potremmo rielaborarle più volte insieme, perfezionandole.

mat

5 commenti:

Anonimo ha detto...

vorrei essere come il cielo
e come lui farmi aiutare dalla luce a specchiarmi nelle cose del mondo
sull'acqua, anche la meno pulita
in uno sguardo, anche il meno contento
sui granelli della sabbia
sul guscio di una lumaca

Anonimo ha detto...

Sembra quasi un aforisma, ma ciò che hai scritto racchiude solo l'intera sapienza e saggezza!
La perfezione non ci appartiene e apparterà mai.
La perfezione è della natura e del divino.
E io ne sono molto contenta...
ma possiamo sempre scegliere di essere all'altezza di noi stessi e del divino che ci abita...
Cristina

Maurizio Scabbia ha detto...

Ciao cocaburra e grazie di essere passato di qua.

E' chiaro che tutti noi siamo molto lontani dall'essere perfetti, però credo che chi si avvicina alla perfezione sia anche maggiormente in grado di entrare in sintonia con gli altri (vuoi perchè privo di sentimenti negativi, vuoi perchè ha capito l'importanza di ogni altro essere umano) e quindi non mi sembra che possa "ergersi" sopra lo folla, piuttosto si mescolerà alla folla e sarà notato soltanto perchè chi lo avvicina avvertirà un'aura positiva.

Maurizio Scabbia ha detto...

Grazie Marina!!!

Maurizio Scabbia ha detto...

Bentornata cara Cristina.
Sono assolutamente d'accordo con te.