giovedì, novembre 23, 2006

La vita divina (3) – Altre domande senza risposta

Nonostante le differenze tra le diverse visioni della vita, tutte le religioni hanno la stessa certezza: esiste un’anima, diversa dal corpo, che sopravvivrà dopo la morte fisica e che deve seguire un percorso evolutivo.

Ma perché l’anima deve evolvere?
Non era possibile crearla già evoluta?
Ed ancora:


Perché nel suo percorso di evoluzione l’anima deve ad un certo punto entrare nel corpo?
E più in generale:

Che cosa aggiunge alla VITA DIVINA l’evoluzione di tutto il nostro universo fisico?
La spiegazione più immediata a questo punto mi sembra essere la metafora di Adamo ed Eva della bibbia: le forze del bene (Dio) hanno creato un mondo fisico perfetto perché era una cosa bella, ma esistono delle forze del male che sono riuscite a rovinarlo.
In realtà potrebbe essere altrettanto vero che il mondo è stato creato dalle forze del male e le forze del bene lo stanno migliorando (il progresso?).

In ogni caso questo significa che c’è una lotta in corso anche in questo momento tra bene e male.
E se c’è una lotta significa che non si può sapere chi sarà il vincitore.

Che cosa succederà allora se dovessero vincere le forze del male?
Siamo DAVVERO in una guerra in cui la posta in gioco è la felicità o la sofferenza di tutti gli esseri (sembra fantascienza)?

Anche la spiegazione orientale prevede l’esistenza di forze del bene e del male, ma le pone all’interno della nostra mente o del nostro essere, senza spiegare però perché il nostro essere individuale sia stato creato così.

Siamo ai confini delle mie capacità di pensiero: ogni spiegazione ha delle contraddizioni e le regole della logica non sono più applicabili.
Oltre questo punto nella mia mente c’è soltanto una parete di roccia nera, liscia e non scalabile. Sono in un vicolo cieco.
Come in montagna bisogna ridiscendere e tentare di raggiungere la cima per un’altra via... mi vengono in mente le parole di Erasmo da Rotterdam nel suo Elogio della Follia:
"D'altra parte perché una definizione, che sarebbe quasi un'ombra e un'immagine, quando potete vedermi con i vostri occhi?".

mat

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