martedì, aprile 14, 2009

Il viaggiatore

Mat era un bambino molto curioso. Amava passeggiare nei boschi, ma non riusciva mai a fare molta strada perchè ad ogni passo trovava qualcosa per cui valeva la pena di fermarsi: una farfalla, una radice, un sasso.
Partiva molto presto al mattino dalla sua casa per andare a scuola, ogni giorno si sforzava di camminare veloce, ma ogni giorno arrivava a scuola in ritardo.
A volte riusciva nel suo proponimento di guardare sempre diritto davanti a sé e non fermarsi mai lungo il percorso. Allora arrivava a scuola puntuale e gli sembrava un mondo diverso: le chiacchiere con i compagni in cortile, la campanella, gli scherzi. Era molto meglio di quando arrivava da solo, in silenzio e tutto rosso andava a sedersi al banco con gli occhi di tutti che lo guardavano.
Però in quei giorni una tristezza incomprensibile restava dentro di lui, come l’ombra di mille occasioni perdute.

Seduto sul bordo della strada c’era un Viaggiatore. Aveva una valigia di cuoio impolverata, una giacca ed un cappello in testa.
Mat incuriosito si avvicinò e gli chiese:
- Da dove vieni?
- Sono stato in molti posti e in molti posti devo andare. Sto cercando un posto dove valga la pena di fermarsi.
Sbadigliò.
- Perché sbadigli?
- Perché sono annoiato – rispose.
- Che cosa vuol dire?
- Vuol dire che non c’è nulla di interessante da fare qui.
- A me piacerebbe essere grande e poter viaggiare come fai tu.
- Dopo un po’ che viaggi, tutti i posti sono uguali e non c’è più nulla da vedere.
- Allora devi fermarti in un posto solo e guardarlo più attentamente. – Disse Mat, che tutti i giorni faceva lo stesso percorso da casa a scuola e tutti i giorni lo trovava interessante.

martedì, aprile 07, 2009

Gioia

"Tutta la gioia di questo mondo
deriva dal desiderare la felicità degli altri.
Tutta la sofferenza di questo mondo
deriva dal desiderare la felicità di me stesso."
Shantideva