lunedì, gennaio 20, 2020

4 tipi di conoscenza

Quello che ho capito: riesco a seguire un ragionamento
Quello che ho imparato: riesco a sintetizzare un ragionamento e ne conosco le conclusioni
Quello che sento: conosco le conclusioni in modo intuitivo, senza bisogno di ragionamento analitico
Quello che vivo: conosco qualcosa e questo sta trasformando la mia vita

martedì, maggio 22, 2012

Rigidità e morte

“Quando nasce, l’uomo è flessuoso e morbido; quando muore, è duro e rigido. Tutte le creature, l’erba e gli alberi, da vive sono plastiche e anche cedevoli; ma da morte sono irrigidite e secche. La fissa rigidità è il marchio della morte; l’arrendevole morbidezza è la compagna della vita. L’arma troppo dura si spezza, non ottiene vittorie. L’albero troppo forte è pronto per l’ascia. Il forte e il potente cadono sul loro trono. Il morbido e l’arrendevole ascendono.”
(dal “Tao Te Ching” di Lao Tse)

Da troppo tempo sono rigido!

domenica, aprile 15, 2012

Mohamed mi ha regalato un fiore

Mohamed è un ragazzone di quasi 18 anni. E' venuto dal Marocco quando aveva 9 anni, con suo fratello, ma poco tempo dopo le loro strade si sono separate e da allora vive in una comunità di ragazzi.
Sabato sono stato con loro. Il programma era di aggiustare alcune biciclette, ma due ragazzi mi hanno chiesto di fare una passeggiata. Siamo andati sui Colli Euganei ed abbiamo salito il Monte Grande.
Era incredibile la gioia di questi due ragazzi nello stare in mezzo alla natura. Erano incontenibili. Correvano (in salita), abbandonavano il sentiero per esplorare il bosco. C'era la gioia nei loro occhi.
Abbiamo incontrato un camminatore e com'è usanza sui sentieri, ci siamo salutati. Mohamed mi ha chiesto:
- Ma lo conosci?
Io gli ho spiegato che tra camminatori ci si saluta anche se non ci si conosce. Da quel momento ha iniziato a salutare con un forte "Buongiorno!" tutte le persone che abbiamo incontrato.
Arrivati in cima ci siamo distesi a terra, tra le foglie umide a guardare il cielo. Siamo stati per qualche minuto in silenzio e poi è arrivata l'ora di rientrare.
In discesa hanno corso velocemente fino a che dopo una curva ho trovato Mohamed che mi aspettava con un piccolo fiore bianco tra le sue grandi mani.
- Te lo regalo!
Mi ha detto ed è stato un momento semplice e dolcissimo.

sabato, dicembre 10, 2011

Il vaso si spezza

Il vaso desiderabile che contiene le mie ricchezze, nel momento stesso in cui si spezza, diviene mio maestro. Questa lezione sulla fatale caducità delle cose è meravigliosa.
(Milarepa)

lunedì, dicembre 05, 2011

Diversità

Se vedete un albero diverso, aiutatelo a crescere in modo differente. Se vedete un cammino diverso, rallegratevi perchè oltre alla vostra strada, ci sono altre strade.
(Demetrio Gonzales Cordero)

mercoledì, novembre 23, 2011

La legge del dare

La legge del dare e del ricevere scaturisce da questa verita’:
l’universo non e’ qualcosa di fisso ed immutabile, ma una dinamica,
fluttuante, mobile corrente di energia.
Quando date incondizionatamente, create un temporaneo squilibrio
che deve essere corretto.
Come le molecole dell’aria affluiscono per colmare il vuoto,
l’universo si sforza di restituire cio’ che avete dato.

(Parole che guariscono - Douglas Bloch)

Agire

Rimanendo equanime nella felicità e nel dolore, nel guadagno e nella perdita, nella vittoria e nella sconfitta, affronta la battaglia della vita.
...
Tu hai diritto soltanto all'azione, e mai ai frutti che derivano dalle azioni. Non considerarti il produttore dei frutti delle tue azioni, e non permettere a te stesso d'essere attaccato all'inattività.
(Bhagavad Gita)

sabato, novembre 19, 2011

I veri nemici

Perfino se tutti gli dei e semidei si levassero contro di me come nemici, non avrebbero il potere di farmi precipitare nel fuoco del più profondo inferno.
Ma i potenti nemici, i difetti mentali, in un istante possono gettarmi tra quelle fiamme.
...
E come potrò mai essere felice, se dentro la mia mente, nella rete dell'attaccamento, dimorano i guardiani della prigione del samsara, quelli che diventeranno negli inferni i miei aguzzini e macellai?

(Bodhisattvacharyavatara - Shantideva)

Rinnovamento

Non perisce dunque del tutto ogni cosa che pare perire,
poiché la natura rinnova una cosa dall'altra e non comporta
che alcuna si generi se non l'aiuta la morte di un'altra.
(De Rerum Natura - Tito Lucrezio Caro)

Il sè separato

Un essere umano è parte di un tutto che chiamiamo "universo", una parte limitata nel tempo e nello spazio. Sperimenta se stesso, i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto, in quella che è una specie di illusione ottica della coscienza. Questa illusione è una sorta di prigione che ci limita ai nostri desideri personali e all'affetto per le poche persone che si sono più vicine. Il nostro compito è quello di liberarci da questa prigione allargando in cerchi concentrici la nostra compassione per abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza.
(Albert Einstein - Ideas and opinions a cura di Sonja Bargmann)

Realtà e rappresentazione

La conoscenza razionale è un sistema di concetti astratti e di simboli, caratterizzata dalla struttura lineare e sequenziale tipica del nostro modo di pensare e di parlare... Il mondo naturale d'altra parte è un mondo di varietà e complessità infinite, un mondo multidimensionale che non contiene nè linee rette, nè forme perfettamente regolari, nel quale le cose non avvengono in successione, ma tutte contemporaneamente.

(Il Tao della fisica - Fritjof Capra)

giovedì, ottobre 20, 2011

Sognare

Ogni cosa appartiene all'uomo che sa sognarla.

lunedì, luglio 04, 2011

Le onde della vita

La materia che costituisce i nostri corpi è nata molto prima di noi, in qualche posto remoto dell'universo.
Qualche miliardo di atomi costituisce oggi il mio corpo. Probabilmente ogni atomo del mio corpo ha più 4 miliardi di anni (l'età della terra) ed in questo tempo lunghissimo è stato (almeno una volta) cielo, roccia, alberi, animali e altri uomini.
E' facile allora immaginare la vita fisica come un ordine ed un'organizzazione della materia: la mia vita oggi mi permette di "governare" gli atomi che costituiscono il mio corpo. Quando la mia vita fisica non ci sarà più, il mio corpo si dissolverà ed ogni atomo entrerà a far parte di qualche altro sistema organizzato, inanimato o vivente.
Si intuisce allora l'immagine buddhista della vita paragonata ad un'onda sull'oceano: la vita fisica è una forma, un moto nel mare delle particelle elementari. Onde di materia si formano e costituiscono esseri viventi, che poi si dissolvono. Ma la materia, come l'acqua dell'oceano, sarà già in movimento per formare altre onde ed altre vite individuali nasceranno. Potranno essere uomini o insetti, fiori o batteri, alberi o pesci in quell'incessante movimento delle onde della vita.
Mi rendo conto che non è facile esprimere questi concetti, ma spero di riuscire almeno a dare uno spunto per riflettere ed uno spiraglio per intuire.

mat

venerdì, luglio 01, 2011

La montagna

Iniziai ad amare la montagna fin da bambino. Mi piaceva vivere all’aria aperta e mi piaceva la sfida con me stesso: volevo sempre andare un po' più avanti, arrivare un po’più in alto.
Da bambino amavo soprattutto i boschi ed i prati. Il profumo dei pini e quello dell’erba tagliata erano per me il profumo della gioia e della libertà. Amavo correre, giocare ed osservare gli insetti. Mi affascinavano questi piccoli esseri vivi, così diversi da noi, eppure in fondo così uguali, che come noi vedevano, camminavano, provavano dolore, avevano bisogno di nutrirsi e se li prendevo in mano cercavano di scappare.
Da ragazzo iniziai ad amare le rocce e l’aria sottile dell’alta quota. Mi piaceva arrampicare, eseguire movimenti che mi permettevano di salire dove pochi osavano spingersi. Mi piaceva affrontare la paura del vuoto, imparare a fidarmi delle mie mani spellate dalla roccia e del mio cervello in grado di inventare una via dove non era evidente.
Ogni ragazzo deve mettersi alla prova per capire fino a dove lo possono portare la sua forza e la sua intelligenza. Ed io avevo bisogno delle montagne per accrescere la fiducia in me stesso.
Amavo la roccia anche perchè rappresentava qualcosa di fisso ed immutabile. Spesso infatti mi capitava di ripetere alcune vie e notavo che pur a distanza di tempo, i miei movimenti erano gli stessi. Mi sembrava allora che arrampicare fosse qualcosa di eterno ed avevo la sensazione che la via percorsa rimanesse dentro di me per sempre: avrei potuto rifarla in ogni momento e riviverla in modo esattamente uguale a come era nella mia memoria. Per lo stesso motivo non mi piacevano le salite su ghiaccio; le condizioni della montagna erano sempre diverse, la salita era legata al "qui ed ora" e lasciava dentro di me un ricordo "instabile". Sapevo infatti che ogni ripetizione sarebbe stata diversa: avrei dovuto ripartire da zero ed i miei ricordi non avrebbero avuto alcun valore.
A quei tempi ero assolutamente convinto che il "qui e ora" non avessero alcun valore rispetto all'eternità, quasi che lo scorrere del tempo non fosse che un incidente di percorso dell'eternità.

mat

La nascita

La vecchia tartaruga nuotava verso la superficie, aveva bisogno di respirare. Da cento anni nuotava nelle profondità fredde e buie dell’oceano e quasi non ricordava il profumo dell’aria. Allungò il collo e mise la testa fuori dall’acqua.  Immediatamente fu presa prigioniera dal giogo ed iniziò a dibattersi, ma era troppo tardi. Ci fu un rumore come di ossa sbattute contro oggetti metallici.
Una antica leggenda tibetana dice che la rinascita in forma umana è meno probabile del fatto che una tartaruga che emerge soltanto una volta ogni cento anni, infili la testa dentro un unico giogo galleggiante nell’immensità dell’oceano.
I miei genitori avevano appena terminato di fare l’amore. Uno spermatozoo stava penetrando nell’ovulo. Una nuova vita stava nascendo ed ero io: da una profondità oscura stava emergendo un piccolo corpo di energia caldo e scuro. Il rumore di oggetti metallici era sempre più forte. C’era come una sensazione d’angoscia e compresi che stavo morendo ad una vita precedente. Vidi chiaramente dei legami che cercavano di trattenermi nella profondità. Non sembrava un mondo felice, piuttosto era tetro e cupo, sotterraneo. Il mio corpo sembrava emergere da un pozzo ed era privo di consapevolezza, forse proveniva da un mondo in cui la vita era indistinta ed unica per tutti gli esseri.
Ero del tutto privo di amore e di conoscenza. Ero la vita individuale allo stato primordiale. Senza poter controllare nulla di quanto stava accadendo e senza poter comunicare con nessuno, la mia vita entrò nel minuscolo embrione ed il rumore scomparve, insieme all’angoscia ed alla consapevolezza.
Mia madre non si era accorta di nulla.

mat

lunedì, giugno 27, 2011

Appartenere

Non appartengo a nessuno.
Nessuno mi appartiene.
Ed in questa libertà mi immergo nel Tutto.

mat

venerdì, giugno 24, 2011

Fragilità e insicurezza

Qualche settimana fa sono andato ad ascoltare Zygmunt Bauman e tra le tante cose interessanti, ha detto una frase che mi ha colpito per la sua banalità e profondità allo stesso tempo. Bauman sostiene infatti che la nostra fragilità e la nostra insicurezza nascono dal fatto che come esseri sociali abbiamo bisogno di un rapporto con gli altri, ma per costruire una relazione bisogna essere in due, mentre per distruggerla basta la volontà di uno solo. Quindi per raggiungere uno dei nostri obiettivi primari (essere inseriti nella comunità umana) non possiamo contare soltanto sulle nostre forze, ma abbiamo bisogno degli altri e dipendiamo dalla loro volontà (e dai loro capricci).

Questa considerazione logica evidenzia ancora una volta come noi umani non abbiamo il potere di realizzare i nostri desideri: possiamo impegnarci per essere piacevoli, attraenti ed interessanti, ma il risultato non sarà garantito.
Da un punto di vista buddhista credo che questa potrebbe essere l'ennesima dimostrazione che l'unico modo per trovare una felicità stabile sia quello di non avere desideri.

mat

mercoledì, giugno 15, 2011

La felicità è una scelta

"Se vuoi essere triste, nessuno al mondo potrà renderti felice. Ma se decidi di essere felice, nessuno e niente al mondo potrà toglierti la felicità."
Paramhansa Yogananda

lunedì, giugno 07, 2010

La brezza

"Ananda è come una brezza fresca. Se imprigioni una brezza e la rinchiudi in un amore che incarcera, la brezza morirà e più nessuno, compresa te stessa, godrà della sua frescura. Ama Ananda come ami una brezza. Amandolo così Prakriti, anche tu diventerai una brezza fresca e riposante. Allevierai non solo le tue pene e i tuoi fardelli, ma anche quelli degli altri."
Buddha (da Vita di Siddharta il Buddha, di Thich Nhat Hanh).

mercoledì, giugno 02, 2010

Dolcezza e malinconia

Infinita dolcezza
nel profumo dei tigli
a primavera.
Dentro di me
ricordi di bambino
quando il tempo non era importante
e la visione del mondo era incerta.
Piccole e semplici gioie
nascevano allora in ogni istante
e si coloravano
con i piccoli eventi della vita.

mat

mercoledì, febbraio 10, 2010

Sicurezza

A ship in harbour is safe
but that is not what ships are built for.
Anonimo

domenica, settembre 20, 2009

Autunno

Sono andato a fare jogging questa mattina presto. Nell'aria il profumo dell'autunno, il cielo azzurro intenso. Per terra i colori caldi delle prime foglie cadute.
Siamo abituati e non ce ne meravigliamo più, ma in realtà è stupefacente pensare come milioni di alberi, apparentemente indipendenti e non collegati, inizino tutti contemporaneamente a perdere le foglie ed a prepararsi per un altro ciclo della vita.
Si può intepretare in diversi modi: la risposta delle piante alle mutate condizioni atmosferiche, la fine del ciclo di vita delle foglie...
In realtà quello che mi stupisce è che ogni singola foglia, formata da miliardi di cellule abbia seguito un "schema" di crescita, stabilità e morte pur cambiando continuamente le cellule che la costituiscono. E' stupefacente pensare che miliardi di cellule, apparentemente "stupide" abbiano potuto agire in modo coordinato, nascendo e morendo continuamente e producendo comunque un "sistema foglia" ordinato dotato a sua volta di una vita che nasce, cresce e muore. Il tutto in armonia con le condizioni cicliche dell'intero pianeta.
E' come se ci fosse uno schema della vita che collega tra loro gli atomi, le molecole, le cellule, le foglie, gli alberi, l'atmosfera terrestre e quindi tutti tutti gli esseri viventi che la abitano. Un unico schema che evolve e si ripete nel tempo, un'unica rete della vita che si estende e permea tutti gli esseri viventi.
Non è facile esprimere questo concetto, ma proverò a ritornarci.
mat

giovedì, settembre 10, 2009

Da solo

"L'uomo deve innalzare se stesso per mezzo di se stesso. Non deve dunque degradarsi, perchè egli solo è amico di se stesso ed egli solo è nemico di se stesso."
Bhagavadgita

Sto rileggendo la Bhagavadgita: amo la poesia dell'induismo!

mercoledì, settembre 02, 2009

Felicità e attaccamento

"Desideriamo la felicità, ma ci sforziamo di ottenerla in modo così goffo e maldestro che finiamo per procurarci altro dolore. Pensiamo di dover tenere stretto ciò che farà la nostra felicità."
Sogyal Rinpoche

"Chi si lega alla gioia,
l'alata vita distrugge.
Chi bacia la gioia al suo passare,
vive nell'alba dell'eternità."
William Blake

venerdì, agosto 28, 2009

Io sono

Io sono l’acqua trasparente,
io sono il vento senza forma,
io sono l’onda dell’oceano.

Io sono l’aria fredda del mattino,
io sono il profumo del bosco,
io sono roccia e ghiaccio.

Io sono l’attimo che appare,
Io sono alba e tramonto,
Io sono primavera ed autunno.

Io sono coloro a cui ho fatto il bene,
io sono coloro a cui ho fatto il male.
Io sono il bimbo che nasce,
io sono l’uomo che muore.

Io sono il samsara,
io sono gioia e dolore,
io sono la pura vastità del vuoto.

Io sono un’illusione.
Io sono, adesso.
mat

giovedì, agosto 27, 2009

Vuoto

Ho riflettuto molto sul concetto di vuoto buddhista e forse mi sto avvicinando a comprenderlo. Il buddhismo afferma che l'esistenza indipendente di esseri viventi ed oggetti è soltanto un'illusione. In altre parole il fatto che io esista come essere indipendente e separato da altri esseri è un'illusione.

Per anni questo concetto mi è stato difficile da accettare, negli ultimi tempi invece mi sembra di comprenderlo.
Ci sono arrivato seguendo tre ragionamenti convergenti.

Il primo è che nulla di quello che esiste in forma separata (essere vivente o oggetto) può esistere in maniera autonoma: se scomparisse quello che mi circonda scomparirei anch'io. Infatti se non ci fossero il sole, la terra, il mare, gli alberi e soprattutto se non ci fosse un equilibrio tra tutti questi elementi io non potrei esistere come persona. Estendendo il ragionamento si arriva a comprendere che ogni cosa dipende tutte le altre e che io stesso dipendo da tutto l'universo.

Inoltre se non ci fosse stata una lunghissima catena di eventi indipendenti da me, io non potrei esistere. La mia esistenza dipende infatti (almeno) dall'incontro tra mio padre e mia madre, ma la loro esistenza dipende dall'incontro tra i miei nonni e, risalendo, tutto dipende dalla oscura e remota combinazione di aminoacidi che ha dato origine alla vita sulla terra, che a sua volta dipende da come si è evoluto il sistema solare ... e così via risalendo fino al big bang, che ha dato origine ad una catena di eventi che ha generato la mia esistenza.

Il terzo ragionamento è che se cerco di scoprire che cosa "sono", trovo il vuoto. Sicuramente non sono (soltanto) il mio corpo: che è un agglomerato di materia organizzata, destinata a decomporsi e trasformarsi dopo la morte, non sono (soltanto) i miei pensieri o la mia coscienza, che al momento della morte scompariranno.
Potrebbe esserci un'anima "personale", diversa da tutto questo e che continua ad esistere in qualche forma completamente diversa dopo la morte (come descritto dalle religioni teistiche). In realtà però mi riesce più facile immaginare me stesso come la manifestazione temporanea della "forza" che organizza materia, pensieri, emozioni e tutto l'universo.

Riesco infatti ad immaginare la mia vita come un'onda nell'oceano: non esiste di per sè, non è un "oggetto". Non è nulla a cui si possa attribuire un'esistenza separata: è il movimento dell'acqua.
Con il tempo ogni onda scompare ed altre onde prendono il suo posto nell'immensa danza dell'oceano. E l'oceano resterà sempre uguale, come il cielo resta sempre uguale nonostante le nuvole che lo attraversano.

Sono concetti molto difficili da esprimere a parole, forse impossibili, ma spero di aver aperto qualche spiraglio che ne permetta l'intuizione.

mat

venerdì, luglio 24, 2009

Cambiamenti

"Quando mi vidi giunto in quella parte
di mia etade ove ciascun dovrebbe
calar le vele e raccoglier le sarte,
ciò che pria mi piacëa, allor m’increbbe"
-- Dante (Divina Commedia - Inferno, canto XXVII)

Così è come mi sento in questo periodo, aggiungendo che d'altra parte apprezzo molte cose che prima non mi piacevano o non mi sembravano importanti.
Ad esempio apprezzo la dolcezza, la semplicità, la bellezza molto più di quanto non fossi in grado di fare fino a pochi anni fa.
Non credo più molto invece nella razionalità, nella freddezza, nel "dovere".
Nuove emozioni parzialmente sconosciute si fanno strada dentro di me, scoprendo nuove ricchezze e nuove profondità.
mat

Rieccomi

Rieccomi.

E' passato molto tempo, ho vissuto intensamente, sono cambiato ed ora è tornata la voglia di condividere le mie emozioni con chi avrà voglia di leggerle.

mat

martedì, aprile 14, 2009

Il viaggiatore

Mat era un bambino molto curioso. Amava passeggiare nei boschi, ma non riusciva mai a fare molta strada perchè ad ogni passo trovava qualcosa per cui valeva la pena di fermarsi: una farfalla, una radice, un sasso.
Partiva molto presto al mattino dalla sua casa per andare a scuola, ogni giorno si sforzava di camminare veloce, ma ogni giorno arrivava a scuola in ritardo.
A volte riusciva nel suo proponimento di guardare sempre diritto davanti a sé e non fermarsi mai lungo il percorso. Allora arrivava a scuola puntuale e gli sembrava un mondo diverso: le chiacchiere con i compagni in cortile, la campanella, gli scherzi. Era molto meglio di quando arrivava da solo, in silenzio e tutto rosso andava a sedersi al banco con gli occhi di tutti che lo guardavano.
Però in quei giorni una tristezza incomprensibile restava dentro di lui, come l’ombra di mille occasioni perdute.

Seduto sul bordo della strada c’era un Viaggiatore. Aveva una valigia di cuoio impolverata, una giacca ed un cappello in testa.
Mat incuriosito si avvicinò e gli chiese:
- Da dove vieni?
- Sono stato in molti posti e in molti posti devo andare. Sto cercando un posto dove valga la pena di fermarsi.
Sbadigliò.
- Perché sbadigli?
- Perché sono annoiato – rispose.
- Che cosa vuol dire?
- Vuol dire che non c’è nulla di interessante da fare qui.
- A me piacerebbe essere grande e poter viaggiare come fai tu.
- Dopo un po’ che viaggi, tutti i posti sono uguali e non c’è più nulla da vedere.
- Allora devi fermarti in un posto solo e guardarlo più attentamente. – Disse Mat, che tutti i giorni faceva lo stesso percorso da casa a scuola e tutti i giorni lo trovava interessante.

martedì, aprile 07, 2009

Gioia

"Tutta la gioia di questo mondo
deriva dal desiderare la felicità degli altri.
Tutta la sofferenza di questo mondo
deriva dal desiderare la felicità di me stesso."
Shantideva

venerdì, dicembre 14, 2007

Azioni

"Coloro i quali, comprendendo la vacuità, si basano sulle azioni ed i loro risultati, sono più che sorprendenti, più che meravigliosi. ... Emergono dal fango senza esserne macchiati, come i petali del loto."
Un commentario alla mente dell'illuminazione (Nagarjuna)

Sono stato a Milano ad ascoltare l'insegnamento del Dalai Lama su questo testo durante lo scorso week end: illuminante!

lunedì, dicembre 03, 2007

Fragilità

Nulla avrebbe più potuto essere come prima.
Ora che aveva conosciuto il dolore, la malattia, la delusione, avrebbe continuato a temerle per tutta la vita.
In fondo ad ogni gioia ci sarebbe sempre stata la consapevolezza del dolore.
La spensieratezza se n'era andata per sempre.

Da un po' di tempo sto riflettendo sulla fragilità della gioia.

mat

sabato, dicembre 01, 2007

Arrendersi

Non sopporto chi si arrende.
Chi è scontento e non fa nulla per cambiare la sua situazione.
Chi è triste e si siede, aspettando chissà quale miracolo dall'esterno.

Non mi arrabbio quasi mai, ma questo "spreco di vita" mi fa arrabbiare.

La nostra vita è solo nelle nostre mani.
Nessun miracolo potrà avvenire per renderci felici.
Nessuno cambierà la nostra vita se non lo facciamo noi.

Ed intanto ogni istante che passa non tornerà indietro e la vita scorre: sprecata, gettata come un abito usato.
E' la sola cosa preziosa che abbiamo.

mat (arrabbiato)

giovedì, novembre 29, 2007

E' tornata la neve

E' tornata la neve sulle cime.

Immagino l'aria sottile, fredda e pura
ed il sole che si leva
sopra gli alberi imbiancati.

Amo l'inverno in montagna.

mat

mercoledì, novembre 28, 2007

Conoscenza

"La conoscenza razionale è ricavata dall'esperienza che abbiamo degli oggetti e degli eventi del nostro ambiente quotidiano. Essa appartiene al campo dell'intelletto, la cui funzione è quella di discriminare, dividere, confrontare, misurare e ordinare in categorie ... per questo motivo i buddhisti definiscono relativo questo tipo di conoscenza.
La conoscenza razionale è pertanto un sistema di concetti astratti e di simboli, caratterizzata dalla struttura lineare e sequenziale tipica del nostro modo di pensare e di parlare.
...
Il mondo naturale d'altra parte è un mondo di varietà e complessità infinite, un mondo multidimensionale che non contiene nè linee rette, nè forme perfettamente regolari, nel quale le cose non avvengono in successione, ma tutte contemporaneamente.
...
E' chiaro che il nostro sistema astratto di pensiero concettuale non potrà mai descrivere o comprendere questa realtà nella sua complessità."
Il tao della fisica (Fritjof Capra)

lunedì, novembre 26, 2007

Ferite

Quando si getta un sasso in un lago, esso sconvolge la superficie.
Poi lentamente va a fondo e l’acqua torna nuovamente immobile, senza traccia di ferite.

Ma il sasso è sul fondo del lago.

mat